Territorio: La Murgia di Puglia e Altamura
Il territorio della Puglia, che è una stretta striscia di terra, può essere suddivisa in cinque sotto-regioni; tre di loro – Gargano, Murge e il Salento- sono composte da una potente sequenza di roccia calcarea che fu depositata in un mare poco profondo durante il Mesozoico, tra i 200 e i 100 milioni di anni fa.In particolare, la Murgia è una vasta area di altopiano, di 50 km in larghezza e 150 km in lunghezza, di forma sostanzialmente rettangolare, con una direzione Nord-Ovest verso Sud-Est; si trova per lo più nel territorio della provincia di Bari, mentre una piccola parte di essa si trova nelle province di Brindisi e Taranto. La parte nord-occidentale,
denominata “Alta Murgia”, è una zona di altopiano non molto elevato che scende gradualmente verso il mare Adriatico con una serie di paesaggi terrazzati. L’intera area è caratterizzata da fenomeni carsici legati alla dissoluzione del carbonato di calcio della pietra a causa della pioggia, che diede origine a grotte, inghiottitoi e doline – alcuni delle quali piuttosto grandi e profonde, localmente definite come “Puli” (vedere il Pulo di Altamura). Questa zona è quasi completamente spoglia di vegetazione e povera in superficie di acqua corrente a causa della fitta rete di crepe di pietra che incanalano tutte le precipitazioni d’acqua verso lo strato carsico sottostante; si tratta di un paesaggio desolato in cui sono state conservate forme tradizionali di insediamento umano. In aggiunta a queste caratteristiche del paesaggio, la zona di Altamura comprende elementi di notevole interesse culturale e archeologico, come mostrato da due località: la cava De Lucia, con migliaia di impronte di dinosauri risalenti a circa 70 milioni di anni fa, e la grotta di Lamalunga, dove giace l’unico scheletro completo di un uomo esistente al mondo risalente au un periodo tra 130,000- 100,000 anni fa. Entrambi sono una testimonianza unica della storia della Terra e delll’evoluzione della nostra specie.
Territory: the Murge of Apulia and Altamura
The territory of Apulia, which is a narrow strip of land, can be subdivided into five sub-regions; three of them – Gargano, Murge, and Salento – are composed of a powerfu lsequence of limestone rock that was deposited in a shallow sea during the Mesozoic Age, between 200 and 100 million years ago. In particular, the Murge is a wide area of tablel and, 50 Km wide and 150 Km long, of a basically rectangular shape, with a North-West to South-East orientation; it is placed mostly in the province of Bari, whilst a minor part of it is located in the provinces of Brindisi and Taranto. The northwestern portion, called “Murgia Alta”, that is high Murgia, is a slightly hilly tableland area sloping towards the Adriatic Sea by a series of blunt-edged terraces. The whole area is marked by karstic phenomena related to the dissolution of calcium carbonate stone by rainfall, which has given rise to caves, swallow holes and dolines – some of them quite large and deep, locally termed as “puli” (see the pulo of Altamura). This area is almost stripped bare of vegetation and poor in surface running water on account of the thick mesh of stone cracks that channel all the rainfall towards the underlying karstic water layer; it is a bleak landscape where traditional forms of human settlement have been preserved. In addition to these landscape features, the Altamura area includes items of outstanding cultural and archaeological interest as shown by two locations – the De Lucia quarry, with thousands of dinosaur footprints dating back to about 70 million years ago, and the Lamalunga cave, where the only complete skeleton of a man existing in our world dating back to 130,000- 100,00 years ago. Both of them bear a unique testimony to the history of Earth and to the evolution of our species.
IL PARCO NAZIONALE DELL’ ALTA MURGIA
Parco nazionale dell’Alta Murgia
(fonte: sito parco nazionale dell’Alta Murgia)
- Regione: Puglia
- Provincia: Bari, Barletta, Andria e Trani
- Comuni: 13
- Estensione: 68.033 ettari
- Istituzione: legge 426 del 9 dicembre 1998, D.P.R. 10 marzo 2004
- Ente gestore: Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia I
Il parco si sviluppa su un territorio steppico che sale dalla costa di Barletta sino all’altopiano calcareo delle Murge che segna il confine con la Basilicata. Sono all’interno dell’area alcune delle cittadine più interessanti della Puglia come Altamura e il capolavoro architettonico di Castel del Monte, storica riserva di caccia di Federico II.
L’istituzione del parco è dovuta alle rilevanti valenze naturalistiche del territorio – che costituisce una delle più importanti aree steppiche d’Italia con la presenza di vari endemismi floristici e una delle maggiori popolazioni di avifauna delle steppe. L’area ha anche una forte valenza paesaggistica e culturale, grazie alla presenza di fenomeni carsici che hanno modellato il calcare della zona (e reso possibili originali architetture rurali: “jazzi” o masserie per pecore, casali, neviere, edicole votive, muretti a secco) e di numerose testimonianze preistoriche come i recenti ritrovamenti dell’Uomo di Altamura. L’aspetto prevalente del territorio è caratterizzato da paesaggi quasi “lunari” che sono frutto di un’azione di erosione millenaria da parte di venti e acque piovane che hanno modellato nei secoli le forme dell’altopiano calcareo, creando un eccezionale patrimonio di fenomeni di origine carsica. I fenomeni carsici più diffusi sono i bacini e le doline (cioè depressioni carsiche) come il Pulo di Altamura con i suoi 550 metri di diametro e 92 metri di profondità e il Pulicchio di Gravina. La conseguenza più evidente del carsismo è la scomparsa quasi totale di un’idrografia superficiale, cioè di corsi d’acqua perenni come laghi e torrenti, di cui oggi si conservano solo i numerosi solchi di erosione, le cosiddette “lame”. L’idrografia sotterranea è invece molto sviluppata e può spingersi fino a 400 metri sotto il livello del mare. Le forme sotterranee più diffuse sono pozzi, inghiottitoi, voragini, caverne e grotte, spesso adornate da formazioni di stalattiti e stalagmiti come quella di Torre di Lesco. La maggior parte della superficie delle Murge oggi si presenta coperta da vegetazione sub- steppica di tipo erbaceo o basso arbustiva. Oggi prevale la presenza di querce lungo il confine settentrionale affacciato verso l’Adriatico. In questo territorio sono state censite circa 1500 specie vegetali, ossia il 25 per cento delle specie presenti su tutto il territorio nazionale. Di particolare rilevanza e varietà sono i micro-paesaggi dei licheni, dei muschi, delle steppe a graminacee o lande in cui crescono alcune specie di stipa chiamate comunemente ‘lino delle fate’. Nei pascoli, in cui si sviluppano le specie endemiche più rappresentative, tra cui le orchidee selvatiche, alcune porzioni sono cespugliate, altre arborate. Lo strato erboso è costituito principalmente da graminacee e si caratterizza per la presenza di ferule e asfodeli. Nei boschi le specie prevalenti sono la roverella, il fragno, la quercia spinosa, il leccio, il cerro e il farnetto.
La fauna che colonizza questi ambienti si è adattata alla vegetazione, anche se la caccia e le modificazioni ambientali hanno portato all’estinzione molte specie presenti sino all’inizio del secolo come il lupo, il capovaccaio, il gatto selvatico, la gallina prataiola. Prevalgono animali di piccola taglia (insetti ed altri invertebrati, uccelli di piccola taglia, micro-mammiferi). L’avifauna è caratterizzata da circa 75 specie, legate perlopiù ad ambienti aperti, colture cerealicole, pascoli, incolti. Molti uccelli infatti nidificano direttamente al suolo come la calandra, la calandrella, l’allodola, la cappellaccia e la tottavilla. Di particolare interesse anche i rapaci; oltre alla poiana, lo sparviero e il lanario, l’Alta Murgia ospita la popolazione più importante e numerosa d’Europa del Falco naumanni, più noto come grillaio, riconosciuta dall’Unione europea come “specie prioritaria di conservazione”. Minore presenza registra la classe dei mammiferi, con circa 25 specie, tra cui il mustiolo, l’arvicola di Savi, il topo selvatico. Tra i predatori vanno annoverate la volpe, la donnola, la faina. Nelle poche aree di bosco sono presenti il tasso e l’istrice.
- Region: Puglia
• Province: Bari, Barletta, Andria and Trani
• Municipalities: 13
• Extension: 68,033 hectares
• Institution: Law no. 426 of December 9, 1998, Presidential Decree ofMarch 10, 2004
• Managing body: National Park Authority of the High Murgia
The park is spread over a steppic territory that goes from Barletta coastup to the calcareous plateau of the Murgia that marks the border with Basilicata. Some of the most interesting towns of Apulia like Altamura and the architectural masterpiece of Castel del Monte, a historic hunting reserve of Frederick II, are within the area concerned.The foundation of the park is due to the significant natural values of the territory – which is one of the most important steppe areas in Italy, with the presence of various endemic flora and one of the largest populations of birds of the steppes. The area has also a high landscape and cultural value and, thanks to the presence of karst phenomena that shaped the limestone of the area (making possible the original rural architecture: “jazzi” or sheep farms, farmhouses, snow-houses, shrines, dry stone walls) numerous prehistoric remains such as the finds of the Altamura Man.The main aspect of the territory is characterized by landscapes almost “lunar” that are the result of an action of a thousand years old erosion caused by the wind and the rainwater which have shaped over the centuries the calcareous plateau forms, by creating an exceptional heritage of karstic phenomena. The most widespread are the karstic basins and sinkholes like the Pulo of Altamura with its 550 meters in diameter and 92 meters deep and the Pulicchio of Gravina. The most obvious consequence of the karst is the almost total disappearance of surface hydrography, perennial watercourses that is perennial watercourse such as lakes and streams, of which today only the numerous erosion furrows, the so-called “lame” remain.The underground hydrography is much more developed and can reach up to 400 meters below sea level. The most common forms are underground wells, sinkholes, chasms, caverns and caves, often adorned with stalactites and stalagmite formations like the cave of Torre di Lesco. Most of the Murgia area, today, is covered with sub-steppe vegetation of the herbaceous or low shrub type.Today the presence of oak trees along the northern border facing towards the Adriatic prevails. In this area about 1,500 plant species have been counted, that is 25 percent of the species present on the whole national territory. Of particular relevance and variety are the micro-landscapes of lichens, mosses, steppe grasses or lands in which some sort of stipa commonly called ‘flax of the fairies’ grows.In the pasture, we find the most representative endemic species among whichwild orchids, some are bushy, other arboraceous. The grass layer is mainly composed of graminaceous plantsand it is distinguished by the presence of ferule (a type of giant wild fennel plant) and asphodels. In the woods the prevailing species are the downy oak, theQuercus trojana(another type of oak), the Kermes oak, holm oak, turkey oak and quercus farnetto. The fauna that colonizes these environments has adapted itself to the vegetation, although hunting and the environmental changes have led to extinction many species from the beginning of this century like the wolf, the Egyptian vulture, the wild cat, the little bustard. Small animals prevail (insects and other invertebrates, small birds, micro-mammals).The wild birds of this area are characterized by about 75 species, mostly related to open environments, cereal crops, pastures, uncultivated grounds. In fact, many birds nest directly onto the ground like the grille, theshort-toed lark,the Skylark, the crested lark and the woodlark. Of particular interest are the birds of prey; besides the buzzard, the sparrow hawk and the Lanner, the High Murgia houses the largest and most numerouspopulationof Kestrel hawk in Europe, best known as the lesser kestrel, recognized by the EU as “priority conservation species “. Amphibians by their nature arefound in the vicinity of karst ponds, tanks or wells. The arid and rocky environment that characterizes the High Murgia is the ideal habitat for many species of reptiles. Among these, because of the fact that they present only here, the gecko Kotschy and leopard snake arouse interest. The populations of thecommon tortoise are also significant. The class of mammals registers smaller presence, with about 25 species, among which the shrew, the Savi’s water vole, the field mouse. Among the predators the fox, the weasel, the marten must be enumerated. In the few forest areas the rate and the porcupine are present.
IL PULO
Pulo di Altamura
Il celebre Pulo di Altamura, situato a circa 6 chilometri dalla città, è uno squarcio nell’orizzonte, senza dubbio il fenomeno carsico più imponente dell’Alta Murgia,un’enorme dolina con un diametro di circa 500 metri e 92 metri di profondità.Malgrado la sua forma assomigli molto ad un cratere, la sua origine non è vulcanica, bensì carsica.
Le pareti del versante nord, che sono quelle a pendenza praticamente verticale, presentano numerosi anfratti e grotte naturali probabilmente abitati in epoca preistorica da ominidi, che con il procedere dell’evoluzione naturale avrebbero dato origine alla specie cui appartiene l’Uomo di Altamura (uomo di Neanderthal) ed il suo clan, il cui rinvenimento è avvenuto in un luogo non lontano dal Pulo.
Grazie al suo particolare microclima, il Pulo è diventato habitat ideale di alcune specie vegetali e animali rari nel resto del territorio murgiano, come il corvo reale che nidifica sulle pareti scoscese del Pulo.Molti degli oggetti qui ritrovati sono ora conservati al museo Nazionale Archeologico di Altamura.
The famous Pulo of Altamura, located approximately at 6 km from the city, is a glimpse into the horizon, without a doubt the most impressive karst of High Murgia, a huge sinkhole with a diameter of about 500 meters and 92 meters deep. Despite its look as much like a crater, its origin is not volcanic, but karstic.The walls of the northern slope, which are those in almost vertical slope, have numerous ravines and natural caves probably inhabited in prehistoric times by hominids, that with the natural evolution process would have given rise to the species to which the Man of Altamura (dating to Neanderthal man times) and his clan belong, whose discovery occurred in a place not far away from the Pulo.Thanks to its special microclimate, the Pulo has become an ideal habitat of several rare plant and animal species in the rest of the Murgia, like the raven that nests on the steep walls of the Pulo. Many of the objects found here are now preserved in the National Archaeological Museum of Altamura.
LA FLORA
Il parco dell’Alta Murgia sfoggia una intensa varietà di flora e fauna, in una molteplicità che conferisce al paesaggio un’immagine unica e caratteristica. Tra specie animali e vegetali l’aria si arricchisce di aromi e si popola di richiami, mentre gli sfondi sfumano dall’alto di folte chiome alla sottigliezza degli steli, o si infrangono violentemente al passaggio fulmineo di un rapace.
La flora si presenta all’altezza del paesaggio in cui germoglia. Si innalzano dominatrici le querce, in ampia maggioranza nella zona, accompagnate in numeri inferiori dal cipresso e dal pino d’Aleppo. A quest’ultimo sono dedicati impianti di rimboschimento attivi dal 1930 che si estendono tanto nei territori interni quanto in quelli costieri della Puglia, per circa 25 mila ettari. I pascoli naturali si popolano di mandorli, nespoli ed olivastri, mentre è la vegetazione erbacea che ricopre i suoli steppici: numerose sono le specie di orchidee selvatiche che crescono in tali aree.
The High Murgia park displays an intense variety of flora and fauna, in a diversity that gives the landscape a unique and characteristic image. Thanks to the variety of animal and plant species the air is enriched with aromas and it is filled with recalls, while the backgrounds fade away from the dense foliage to the subtlety of the stems, or crumble violently to the instantaneous passage of a bird of prey.The flora stands up proudly at the height of the landscape in which it germinates. The oaks rise domineering, asthey are the large majority in the area, accompanied in smaller numbers by the cypress and the Aleppo pine. To the latter, since 1930, active reforestation plants are dedicated which extend themselves as much in the internal areas as in those coastal regions of Puglia for about 25 thousand hectares. The natural pastures are populated by almond trees, medlars and olive trees, while the steppe soils are covered by the herbaceous vegetation: there are many species of wild orchids growing in these areas.
LA FAUNA
(foto di Luca Bellarosa)
Tra la fauna vanno incluse moltissime specie, anche assai curiose. La steppa si vede sorvolata da una importante quantità di uccelli diurni, tra cui anche il cosiddetto falco naumanni, mentre di notte si possono ascoltare i versi di rapaci quali barbagianni, gufi o civette, tra i più comuni. La presenza del falco si dimostra sorprendentemente molto importante nel contesto cittadino, dato che i nidi da esso laboriosamente fabbricati si sposano con le architetture del paese, in una fusione assai genuina e artistica. Ma il tesoro naturale dell’Alta Murgia non si esaurisce con i volatili. Tanti sono gli anfibi che calpestano il suo suolo, come ad esempio il tritone italiano o la vipera. Per quanto concerne i mammiferi, assai comune è l’incontro con volpi, donnole, ma anche faine a tassi, mentre più rara è la comparsa di lupi.
Among the wildlife many species that are also very curious must be included. The steppe is seen overflown by an important amount of diurnal birds, including the so-called Lesser Kestrel, while at night you can listen to the sounds of birds of prey such as barn owls, long eared owls or eagle owls, among the most common. The presence of the hawk proves surprisingly very important in the urban context, since its laboriously manufactured nests blend in with the architecture of the village, in a very genuine and artistic fusion. But the natural treasure of the High Murgia does not end with the birds. Many are the amphibians that tred on its soil, such as the Italian newt or the viper. As for mammals, it is very common the encounter with foxes, weasels, martens, but also rates and badgers, while the appearance of wolves is rarer.
IL FALCO GRILLAIO
(foto di Luca Bellarosa)
Il falco grillaio è un uccello rapace appartenente alla famiglia dei Falconidi. È il più piccolo della famiglia poiché misura appena 33 centimetri di lunghezza con un’apertura alare di 70 centimetri. È possibile distinguere i due sessi per la differente colorazione del piumaggio. Il maschio è bruno con sfumature grigie, mentre la femmina è bruno rossiccia, con barrature nere. Molto simile al gheppio, il falco grillaio si riconosce per l’assenza di macchie scure sul dorso e per la colorazione delle zampe che sono gialle, mentre nel gheppio sono nere.
Il falco grillaio ha un’areale di distribuzione molto vasto che comprende l’Europa, l’Asia e l’Africa. In Europa lo si può trovare nelle regioni meridionali come la Spagna, l’Italia, il Portogallo, la Grecia, la Polonia e l’ex Unione sovietica. Tende a svernare in Africa e in particolare nelle regioni mediterranee. In Italia è presente soprattutto nelle regioni meridionali come Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. L’habitat naturale del falco grillaio è costituto da territori brulli, aridi e aperti con vegetazione bassa, composta principalmente da erba e arbusti, dove riesce più facilmente a trovare da mangiare. In inverno si stabilisce nella savana africana. È una specie migratrice e frequenta il nostro paese nel periodo della riproduzione, tra marzo e settembre. Il grillaio nidifica prevalentemente in cavità e buchi che in Puglia e Basilicata trova nei sottotetti e nelle facciate dei vecchi edifici dei centri storici.
Il falco grillaio deve il suo nome alle sue abitudini alimentari. La sua dieta, infatti, è composta principalmente da insetti come grilli, cavallette e coleotteri. Nonostante non sia dotato di artigli possenti a volte, riesce a catturare anche roditori e lucertole. La caccia avviene sul terreno con la tecnica dell’agguato. Il falco grillaio è un rapace molto socievole e non teme la presenza dell’uomo. Tende a vivere in piccole comunità, anche durante il periodo della riproduzione. Il falco grillaio è una specie minacciata e vulnerabile e come tale è inserita nella Lista Rossa IUCN per la tutela delle specie a rischi.
The lesser kestrel
The lesser kestrel is a bird of prey belonging to the Falconidae family. It is the smallest of the family as it measures just 33 cm in length with a wingspan of 70 cm. You can distinguish the two sexes for the different colour of the plumage. The male is brown with shades of gray, while the female is reddish brown, with black strikethrough.Very similar to the kestrel, the Lesser Kestrel can be recognized by the absence of dark spots on the back and for the colouring of the paws which are yellow, while in the kestrel are black.
The lesser kestrel has a very wide area of deployment that includes Europe, Asia and Africa. In Europe you can find it in the southern regions such as Spain, Italy, Portugal, Greece, Poland and the former Soviet Union. It tends to spend the winter in Africa in particular in the Mediterranean regions. In Italy it is present mainly in the southern regions such as Puglia, Basilicata, Calabria, Sicily and Sardinia. The natural habitat of the lesser kestrel is made up of barren lands, arid and open with low vegetation, composed mainly of grass and shrubs, where it is able to find food more easily. In winter it settles in the African savannah. It is a migratory species and attends our country during the breeding season, between March and September. The lesser kestrel nests mostly in caves and holes in Puglia and Basilicata, located under the roof spaces and in the facades of the old buildings of historic centers. The lesser kestrel owes its name to its eating habits. His diet, in fact, is composed mainly of insects such as crickets, grasshoppers and beetles. Although not equipped with powerful claws, it can occasionally capture rodents and lizards too. The hunt takes place on the ground with the ambush technique. The lesser kestrel is a very sociable bird of prey and does not fear the presence of man.