Festival dei Claustri 25-26 Giugno 2016 Centro Storico, Altamura.

I claustri sono stati per secoli luoghi di vita comune, di socialità, di solidarietà e anche di difesa e anche oggi rappresentano spazi di condivisione del vivere quotidiano. L’iniziativa “Festival dei Claustri”, per la città di Altamura, assume un carattere sperimentale ed ha l’obbiettivo di favorire la diffusione dell’azione volontaria e partecipativa, sollecitando l’impegno da parte dei cittadini per la rigenerazione del borgo antico, per l’accrescimento del senso civico e sia per la capacità di indurre la comunità altamurana all’educazione che per la salvaguardia del patrimonio culturale. Il progetto si articola nella coniugazione tra storia, origini e analisi architettonica dei claustri con la partecipazione di studiosi-esperti di buone pratiche urbane e la proposta di spettacoli teatrali, musicali, di danza, di letteratura e attività laboratoriali.

Vuoi sostenere il festival come volontario?

Vuoi adottare uno spettacolo con un contributo?

Contattaci al: festivaldeiclaustri@gmail.com  o al numero 0803143930

 

eng-flag-flat The cloisters have been for centuries places for living together, socializing, showing solidarity and also places that provided defense and even today they represent spaces for sharing the everyday life. The initiative “Festival of the cloisters”, for the city of Altamura, takes on an experimental character and has the aim to promote the spread of voluntary and participatory action, calling for the commitment on the part of all citizens for the regeneration of the old town center, both for the growth of civic sense and for the ability to induce the Altamura community to education and to the preservation of the cultural heritage. The project consists in the conjunction between history, origins and architectural analysis of the cloisters with the participation of researchers-experts on good urban practices and the proposal of theater plays, music, dance, literature and workshop activities.

Do you want to support the festival as a volunteer?
Do you want to adopt a show with a contribution?
Contact us at: festivaldeiclaustri@gmail.com or phone 0803143930

L’Unicorno: “[…] l’ideale di estrema purezza e di candore spirituale” – The Unicorn: “[…] the ideal of extreme purity and spiritual innocence”.

unicorno presidente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A sinistra Pietro Colonna, il Presidente della Pro Loco di Altamura, con l’artista Giuseppe Dilena a destra, che orgogliosamente proteggono un’opera d’arte che è stata tanto apprezzata.

eng-flag-flat  To the left Mr. Pietro Colonna, the President of Altamura Pro Loco, with the artist Giuseppe Dilena to the right, proudly protecting a work of art that has been highly appreciated.

Un viaggio sulla Superstizione nel Medioevo

Un percorso artistico di dipinti di animali (reali e immaginari) e oggetti vari che simboleggiavano le credenze superstiziose dell’uomo.
La tecnica usata si chiama “tempera sciolta nella chiara dell’uovo”, una tecnica ormai non più in uso ma che l’artista altamurano ha voluto riprendere per mettere maggiormente in risalto gli effetti di luce tipici di tale modalità.

Le didascalie per ogni dipinto accompagnano il visitatore in questo viaggio artistico a comprendere il messaggio simbolico che ogni immagine, sia di animale o di oggetto, vuole rappresentare come espressione di buon o cattivo augurio.

 

13051610_10206473434054010_5305340137205499672_n

 

eng-flag-flat  An artistic journey of paintings of animals (real and imaginary) and of various objects symbolizing man’s superstitious beliefs.
The technique used is called “tempera dissolved in the egg white”, a technique which is no longer in use but which the  Altamura artist decided to retake to further highlight the typical light effects of the latter.
The captions for each painting accompany the visitor in this artistic journey to better understand the symbolic message that  every image, either of animal or object, is meant to represent as a good or bad omen.

13012744_10206473462054710_1526307134133858604_n

Da destra: Oronzo Petronella (allestitore della mostra), Michele Tota (curatore della mostra) e Saverio Mascolo (assessore alla cultura e allo sport).

Frederick II of Swabia and ……. Federicus.

eng-flag-flat Frederick II of Swabia, King of Germany from 1212 to 1220 and Emperor of the Holy Roman Empire, belonging to the noble family of the Hohenstaufen of Swabia (an historic and linguistic region of Germany, situated in the Baden-Wurttemberg state ) was the re-founder of Altamura, a city of the province of Bari (in Apulia-Italy). According to the legend, Altamura, situated on a deserted and inhabited hill, already destroyed by Orlando, was rebuilt by Frederick of Swabia in the XIII century. Today it is known throughout Europe for both its Frederick’s Cathedral (an important example of Apulian Romanesque in Gothic style), and for the paleontological findings of international interest, such as the Man of Altamura and the Quarry of Dinosaurs . Altamura is also known for the production of the typical PDO bread, (Protected Designation of Origin). The emperor ordered the construction of the majestic Cathedral (1232) and, under his pressure, in 1248, Pope Innocent IV excluded the jurisdiction of the bishops and made the cathedral a “Palatine Church”, equivalent to a palace chapel.

Altamura
Altamura on the border with Matera, the city famous for its Sassi, is a rural and agricultural center with important workshops, bakeries, food industries, industries for the production of sofas for living rooms, as well as plastic materials for decoration and furnishings, industries for the production of assembly accessories for the automotive sector intended for industrial vehicles, light vehicles and telescopic vehicles, both agricultural and special ones. . Through Federicus, a medieval festival of historical commemoration in honor of Frederick II of Swabia, it is offered an adequate opportunity to study and reconstruct the time of Frederick II, as well as a valuable opportunity so that the artistic and creative potential of Murgia may be expressed. The event will take place in Altamura from 23 to 25 of April 2016, and it has an evocative value because it intends to remember or to present again an historical figure and the era in which he lived, allocating the attention both to the spectacular aspect and to the historical accuracy. The event offers exhibitions, collective art exhibitions, debates, book presentations. And also the Museum of Torture, the Palio of San Marco, as well as parades, medieval markets, games, camps, falconry shows, performances along the streets of the ancient center of drummers, flag bearers and archers, jugglers and fire eaters, comedians, jugglers, singers , medieval musicians and dancers.
Event information
www.federicus.it

Federicus 2016: Vernissage “Superstizione nel Medioevo”.

La S.V. è invitata a partecipare al vernisssage che avrà luogo presso la Pro-Loco.

Moderatore: Dott. Onofrio Bruno – giornalista.

Relatori: Dott. Pietro Colonna – Presidente Pro-Loco
Prof.ssa Anna Cornacchia – docente Liceo Classico “Cagnazzi” – Altamura.

Federicus 2016: Preview “Superstition in the Middle Ages”.

The cultural event will see the inauguration of an art exhibition with a conference-debate on superstition in the Middle Ages.

ITINERARI

 

Itinerario 1 - LE VIE DEL PANE

itinerario1

 

it-flag-flat

Il Pane, come elemento base della dieta delle popolazioni dell’alta Murgia. La tradizione ci racconta di un pane impastato dalle donne tra le mura domestiche, e portato a cuocere in forni pubblici. Ogni famiglia aveva il suo timbro di ferro utile a marchiare il pane con le iniziali del capo famiglia, operazione che avveniva nei tradizionali forni pubblici di quartiere. Fino alla metà del secolo scorso si poteva udire per le strade di Altamura, il grido del fornaio che annunciava, l’avvenuta cottura del pane. Anche l’attività molitoria doveva essere concentrata tutta in Altamura, considerato che agli inizi del 1600 esistevano ben 26 impianti di trasformazione in piena attività.

Il Pane di Altamura viene prodotto ancora oggi seguendo l’antica ricetta tramandata di generazione in generazione da contadini e pastori, sin dal medioevo. La qualità del pane di Altamura DOP è garantita dal Consorzio di Tutela CT, investito dalle funzioni di controllo, promozione e valorizzazione e di vigilanza contro qualsiasi forma di contraffazione.

  • Visita della Cattedrale della Madonna dell’Assunta (l’unica costruita nel 1232 per volontà dell’Imperatore Federico II di Svevia);
  • Visita del Molino artigianale Dibenedetto;
  • Visita presso forno a legna Digesù;
  • Museo del pane “Forte”.

Durata 2 ore e 30 circa. E’ possibile inserire la visita guidata al museo del pane “Forte”, solo in caso di gruppi non superiori a 20 persone.

 

eng-flag-flat

 

Itinerario 2 - L'UOMO DI ALTAMURA, VIAGGIO NELLA PREISTORIA

itinerario

it-flag-flat

Siti: Museo Archeologico Nazionale di Altamura (ingresso gratuito) + Museo dell’Uomo di Altamura o centro visite Lamalunga (ingresso con ticket di 4 €, riduzione per bambini e comitive indicato nel sito www.uomodialtamura.it). L’itinerario prevede un percorso incentrato sull’eccezionale ritrovamento dello scheletro di un Uomo di Neanderthal ad Altamura. Conosceremo i dettagli di questa importante scoperta immergendoci nella preistoria, per poi vivere un’esperienza virtuale in 3D che ci permetterà di visitare la famosa grotta di Lamalunga dove tutt’ora è custodito l’importante scheletro fossile.

Durata: 2 ore e 30 minuti circa.

eng-flag-flat

 

 

Itinerario 3 - PAESAGGIO NATURALISTICO -

itinerario3

 

it-flag-flat Il percorso prevede visite a siti di rilevanza naturalistico-paesaggistica, cime parco Lamena, murgia Sant’Elia, murgia Catena, il Pulo, Lamalunga, ecc, di rilevanza carsico geomorfologica come Lame, Grotte, Doline, Dirupi, punti panoramici caratteristici del territorio altamurano, scoperta della flora attraverso i profumi e della fauna.

La durata del percorso guidato dura 1/2 GIORNATA O TUTTA LA GIORNATA.

eng-flag-flat

 

 

 


 

Itinerario 4 - ITINERARIO STORICO-ARCHITETTONICO-ARCHEOLOGICO -

it-flag-flat

Si tratta di itinerari mirati alla conoscenza di strutture-monimenti caratteristici del patrimonio architettonico nel territorio circostante: Masserie, Iazzi, Mungituri, Tratturi, Villaggi pastorali, Pozzi e siti di particolari rilevanza archeologica quali Necropoli (Casal Sabini, Lamena), Tombe, antiche abitazioni (casette di Castigliolo), cripte (San Giorgio, Iesce), Ipogei (Villaggio di Pisciulo).

Le guide saranno sempre in numero non inferiore a 2, a seconda del tipo di escursione richiesta e del target

La durata del percorso guidato dura 1/2 GIORNATA O TUTTA LA GIORNATA.

MASSERIE ALTAMURA

Si tratta delle strutture agricole più caratteristiche della Murgia e della Puglia. Le masserie sono strutture architettoniche ma anche espressioni di una storia contadina e sociale: hanno attraversato la storia delle dominazioni che si sono succedute nel corso dei secoli in Puglia ed insieme a loro hanno cambiato la loro struttura agricola e costruttiva. Una probabile origine delle masserie più recenti è da ricercare nell’evoluzione di una struttura originariamente associata al fenomeno della transumanza. Lungo i percorsi della transumanza si trovavano, infatti, le “poste”, che erano vaste estensioni pascolative, nel cui centro era situata una costruzione – realizzata inizialmente in materiale vegetale poi realizzata in pietra – occupata dai pastori, il pagliaro o jazzetidde ed i recinti per il ricovero di pecore e bovini (parata o mandra). Le costruzioni delle poste in origine transitorie e precarie, si sono successivamente evolute verso forme di allevamento più stabili ed articolate, soprattutto nelle zone di svernamento degli ovini. Le abitazioni sono divenute tutte in pietra, compreso il tetto. I vani destinati ai pastori si sono moltiplicati e dotati di veri camini per la lavorazione del latte. Le recinzioni, sono divenute muri lunghi ed alti al di sopra dei quali veniva posta la “chianca” larga lastra di calcare sistemata per impedire l’accesso ad animali nocivi (lupi, volpi) o l’uscita di qualche capo di bestiame. Con la fine della dogana e lo sviluppo della cerealicoltura e dell’olivicoltura molte poste si sono in seguito trasformate in centri aziendali multifunzionali, le masserie così come le riconosciamo oggi dotate di un insieme articolato di strutture ed edifici finalizzati alla produzione agricola. Normalmente la masseria è dotata di un insieme apparentemente disordinato di stalle, recinti per gli animali, depositi, cisterne per la raccolta delle acque, locali per la trasformazione del latte, abitazioni per i contadini. Quelle più grandi presentavano la chiesetta per svolgere le funzioni domenicali, alcune, a causa dei disordini che durante il XVI e XVII secolo sconvolsero il territorio, si sono fortificate con muri di cinta, torrette e garitte. Esistono splendidi esempi di masserie sulla Murgia e possiamo affermare che non ne esistono due uguali, ognuna risponde da una parte alla successione delle esigenze produttive che nel tempo ne hanno caratterizzato l’evoluzione costruttiva, dall’altra essendo “architetture senza architetti” senza cioè l’intervento di un progettista assorbono le conoscenze e le tecniche del mastro muratore o capo cantiere che le realizzava di volta in volta rispondendo soprattutto a principi di utilizzo produttivo richiesti dal proprietario che ne commissionava la realizzazione.

TESTO TRATTO DALLA GUIDA DEL PARCO NAZIONALE DELL’ALTA MURGIA “IL CUORE DI PIETRA DELLA PUGLIA” TESTI DI ANTONIO SIGISMONDI

MASSERIA JESCE

MASSERIA JESCEIl complesso di Jesce, di proprietà del Comune di Altamura, comprende, oltre all’edificio della Masseria (tipico esempio delle masserie fortificate del XV secolo), una serie di grotte disposte ad anfiteatro di varia natura e funzione, tra le quali la cripta di Santa Maria, direttamente collegata alla masseria.

 

 

 

MASSERIA FALAGARIO

masseria falagario staccaUbicata in località Casale, è di proprietà della Famiglia Falagario – Stacca. Il corpo della fabbrica principale richiama i palazzi urbani. In origine la masseria – casino era una specie di villa, dove il proprietario, residente stabilmente nel centro urbano, si recava per esercitare il controllo sulle attività produttive e per trascorrere la villeggiatura estiva con la famiglia.  La corpo principale è rappresentato dall’edificio padronale, risalente al 1893.

MASSERIA MARTUCCI

masseria martucciLa masseria Martucci è situata in località Parisi a 9 Km dal centro abitato. La realizzazione dell’insediamento è compresa tra il XVI e il XVII secolo. Attualmente è di proprietà e sede del Centro Studi Torre di Nebbia.

 

 

 

 

MASSERIA SAN GIOVANNI

masseria san giovanniA 7 Km dal centro abitato, nel Parco dell’Alta Murgia, è ubicata Masseria San Giovanni. La struttura appartiene al sistema delle masserie cerealicole-pastoriali, e riveste un ruolo fondamentale per l’importanza del sito archeologico ivi presente (si colloca cronologicamente tra il VI e il IV millennio a.C.). La masseria fu dedita alle attività produttive dell’allevamento e della cerealicoltura ed è stata dimora signorile, risalente, nel suo nucleo centrale, al XVI secolo. Essa è stata edificata su ambienti ipogei, e rivela tutti i connotati caratteristici delle tipiche masserie da campo con numerosi elementi di difesa. Attualmente è sede di una nota sala ricevimenti.

MASSERIA TORRE DEI CANNONI

MASSERIA TORRE DEI CANNONISituata in una zona pianeggiante in località Casal Sabini, di proprietà della Famiglia Sabini, ripropone, con la sua torre, la fisionomia dei castelli (nonostante sia di piccole dimensioni).  Risalente al XVII, la struttura, che versa in ottime condizioni, ha quattro superfici sovrapposte, con numerosi corpi aggiunti che permettevano di esercitare il controllo su gran parte del territorio circostante

 

 

 

MASSERIA DELL’ANNUNZIATA

La Masseria della SS. Annunziata è situata a 12 Km dal Comune di Altamura, in contrada SS Annunziata. Proprietà del Comune di Altamura e della Confraternita della Santissima Annunziata, la struttura risale al XVIII secolo, ed è attualmente sede di un’azienda agro-zootecnica.

MASSERIA DELLA CROCETTA

La masseria della Crocetta è ubicata nei pressi di Serra Ficaia, in zona detta Murgia della Crocetta. Si tratta di un impianto nato per la pratica ovinicola, ma ha un corpo destinato ad abitazione rilevante rispetto alle altre fabbriche. L’edificio per abitazioni presenta i connotati delle costruzioni urbane del XIX secolo.

MASSERIA E JAZZO SCALELLA

Ubicata nei pressi della Lama dell’Inferno (a circa 120 metri dalla strada), la masseria, con il suo jazzo, costituisce un importante impianto rurale.  Risalente alla fine del XIX secolo, oggi azienda agro-zootecnica, è costituita da un nucleo di fabbriche formato da cinque corpi ed uno spazio recintato, contenente sette corti di ampie dimensioni.

MASSERIA SGARRONE

Situata nella contrada da cui prende il nome, questo insediamento rurale è costituito dalla masseria, datata fine ‘700, e da due complessi ipogei. Appartenente al sistema delle masserie cerealicole–pastorali, l’insediamento si compone di un complesso in muratura a tre piani.

LE PORTE E LE PIAZZE

Ubicate in corrispondenza dei quattro punti cardinali, le porte di accesso all’acropoli erano poste lungo la circonferenza del circuito murario risalente all’ età classica, poi fortificato in età medievale. La porta oggi meglio conservata è la porta a Nord, Porta Bari (delle restanti porte, invece, non rimane nulla se non il varco di accesso). Risale al diciassettesimo secolo e si presenta con un prospetto in stile barocco (1600), in cui sono inserite le statue, realizzate in mazzaro, dei santi protettori della città, S. Irene e S. Giuseppe, e sulla cui sommità vi è un ostensorio, segno di devozione al SS. Sacramento (XX secolo). Si affaccia su Piazza Unità d’Italia, su cui su una colonna con la statua della ‘Madonna di Buoncammino’stands.

Risaldendo su per l’estramurale, in senso orario, si incontra la Porta dei Martiri. È comunemente detta la “Purtecedde”. Immette direttamente nella pizzetta omonima, attraverso l’arco, tutt’oggi presente, denominato anch’esso Arco dei Martiri. Era una delle porte secondarie, le cosiddette “Porte Piccole”, che in genere erano poste tra due porte maggiori. Tale accesso, infatti, si trova proprio tra Porta Graecorum, a Nord, e Porta delle Fosse, a Est. Fu edificata nel XIII secolo e con il tempo subì varie manomissioni, perdendo l’aspetto difensivo e trasformandosi in un semplice arco in pietra, sormontato da costruzioni di privati, che vi aprirono porte e finestre. Oggi, infatti, è possibile distinguere il portale a bugnato e l’arco a profondo fornice. A ridosso dell’arco si conserva un pezzo delle fortificazioni costruite durante la dominazione aragonese, come rifacimento delle vecchie mura costruite da Sparano da Bari.

Risalendo ancora verso sud-est si trova ‘Porta Foggiali’, non più esistente, il cui nome deriva dalle ampie cavità sotterranee scavate proprio sotto la vicina piazza dallo stesso nome e che servirono come granai della città.

A Sud, si trova Porta Matera (non più esistente), ricordata nella lapide ivi apposta, come la porta da cui fece irruzione l’esercito sanfedista capeggiato dal cardinale Ruffo nel 1799, motivo per cui la piazza su cui si affaccia, è detta piazza della Resistenza, a ricordo dell’eroica resistenza degli altamurani contro i sanfedisti. Infine, ad Ovest, è collocata Porta Santa Teresa, in posizione frontale rispetto alla chiesa omonima, da cui gli altamurani fuggirono verso le campagne limitrofe, durante l’assedio dei sanfedisti nel 1799.
Nel mezzo dell’asse viario Matera-Bari, l’attuale corso Federico II di Svevia, vi è la piazza principale: cuore religioso, sociale ed economico della città, piazza Duomo, detta anche Platea rerum venalium, un tempo a pianta quadrata, con porticato, in cui erano ospitate diverse botteghe, era luogo di residenza di alcune prestigiose famiglie di origine sia latina che greca, e su di essa si impianta la maestosa Cattedrale.

Porta S. Teresa Aperta all’inizio del Seicento con la costruzione del convento dei Carmelitani Scalzi. In posizione frontale rispetto alla chiesa omonima, da cui gli altamurani fuggirono verso le campagne limitrofe durante l’assedio del 1799 dei sanfedisti.

Porta Alba

E’la più antica, si apre sulle Mura Megalitiche costruite dai Peuceti e guarda ad oriente, dove sorge l’alba. E’visibile, all’estremo della strada omonima, tra i ruderi dei macigni delle mura, in ciò che ne resta: due forti stipiti che le interrompono nel luogo dove i Peuceti collocarono la porta e la via d’ingresso alla loro città fortificata.

Tra le altre piazze del centro storico: piazza Matteotti, chiamata in passato piazza Castello perché sede dell’antico castello, di probabile epoca normanna, abbattuto nel secolo scorso e fino a qualche anno fa sede del più grande e tradizionale mercato ortofrutticolo della città; Piazza Municipio, presso cui si erge il Palazzo di città, un tempo sede del Convento di S. Francesco (1400); piazza Zanardelli, grande piazza alberata che si estende dalla Parrocchia della Consolazione alla chiesa di San Domenico. Contiene il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale ed occupa parte dell’antico Planicio Sancti Marcii. Viene chiamata “villetta” per distinguerla dalla più grande Villa Comunale. Piazza San Giovanni, alle spalle della Cattedrale, nel cui mezzo vi era, un tempo, una chiesetta dedicata al culto greco. Altrettanto importanti, anche se fuori dal circuito murario dell’antica acropoli, è piazza Resistenza, chiamata così perché ricorda il luogo in cui l’esercito guidato dal cardinale Ruffo pose l’assedio alla città nel 1799. Piazza Mercadante (adiacente alla piazza omonima, su cui sorge un monumento con il busto del grande musicista e compositore, opera dello scultore Zocchi).

 

 

 

eng-flag-flat Located at the four cardinal points, the access doors to the acropolis were placed along the circumference of the city walls, dating back to the Classical Age and fortified during the Middle Ages.

The best preserved city gate is the north gate: Porta Bari (of the remaining doors, however, nothing remains except the access gate). It dates back to the seventeenth century, it is in baroque style and holds the statues, made in mazzaro, of the town’s patron saints, St. Irene and St. Joseph. The gate’s top is surmounted by a twentieth century monstrance, a symbol of devotion to the Blessed Sacrament. It overlooks Piazza Unità d’Italia, on which a column with the statue of ‘Our Lady of Buoncammino’ stands.

Following the city wall in an eastern and clockwise direction you will come upon ‘Porta dei Martiri’ (Gate of the Martyrs), commonly known as “Purtecedde”. Passing under its arc, the gate leads to the square of the same name. This gate was one of the minor entrances, the so-called “small doors”, which usually were located between two major gates. This gate, infact, is situated right between ‘Porta Graecorum’, to the north, and ‘Porta delle Fosse’, to the east. It was built in the thirteenth century and, in course of time, has undergone various alterations, losing its original defensive aspect and becoming a simple stone arch. surmounted by private construction who opened doors and windows. Today, in fact, it is possible to distinguish the ashlar portal and the deep arc fornix. In its external parts you can appreciatd a small piece of fortifications built during the rule of the house of Aragon who had ordered the extension and the renovation of the old walls built by Sparano da Bari.

Located further to the southeast was ‘Porta Foggiali’, which no longer exists, whose name derived from the extensive underground caverns which had been dug right beneath the nearby square of the same name and served as the city’s granaries.

‘Porta Matera’ (no longer existing) was located to the south. A plaque attached to a nearby building commemorates the siege and sack of the city by the anti-Republican Army of the “Holy Faith”, organized and led by the fanatic cardinal Fabrizio Ruffo. The square outside the former gate saw some of the fiercest fightings of the year 1799 and is still named Piazza della Resistenza (Square of the REsistance). Finally, located to the west, and close to the eponymous church, is ‘Porta Santa Teresa’. From here the inhabitants of Altamura fled to the countryside after the plundering hordes of cardinal Ruffo had entered the city from the south. In the middle of the road axis Matera-Bari, the current “Corso Federico II di Svevia”, there is Piazza Duomo, the main square: the spiritual, social and economic heart of the city, also called Plataea rerum venalium, once on a square plan, with a porch, where several workshops were hosted. It was the place of residence of some prestigious families of origin, both Latin and Greek, and on it the majestic Cathedral is implanted.

‘Porta Santa Teresa’ Opened at the beginning of the seventeenth century with the construction of the convent of the Barefoot Carmelites. It was opposite the homonymous church, from which the Altamura population fled to the surrounding countryside during the siege of the Sanfedists in 1799.

‘Porta Alba’ It is the oldest, it opens onto the megalithic walls built by Peucetii and it looks to the east, where dawn rises.
It is visible, to the extreme of the homonymous street, among the ruins of the boulders and walls, in what it is left of it: two strong door jambs that break the continuity of the walls in the place where the Peucetii placed the door as the street entrance to their fortified city.

 

 

Located almost at the center of the axis Porta Bari – Porta Matera, Corso Federico II di Svevia, is Piazza Duomo (Dome’s Square), the religious, social and commercial focal point of the city. Also called Platea rerum venalium, the square once featured a porch which hosted several workshops of local craftsmen. Also some of the most prestigious families of the old city, both Greek and Latin, used to reside here. Noteworthy among the many squares of the old town are further: Piazza Matteotti (commonly known as Piazza Castello, because of the ancient Norman castle that stood on it until it was demolished in the last century), until a few year ago it housed also the town’s biggest fruit and vegetable market; Piazza Municipio (Town Hall Square) with Altamura’s town hall which was built on the site of the likewise demolished Franciscan convent and church from the fifteenth century; Piazza Zanardelli (commonly known as “villetta”, in order to distinguish it from the larger “Villa Comunale”, a broad and tree-lined square which extends from the Consolation Church to the church San Domenico. It features a Monument to the Fallen of World War I and occupies a part of the former Planitio Sancti Marcii*); Piazza San Giovanni (small square behind the cathedral which once featured also a chapel of the same name); Piazza Resistenza (outside the city wall, in proximity of ‘Porta Matera’, its name commemorates the siege and sack of Altamura in 1799 by the hand of cardinal Ruffo and his “Army of the Holy Faith”); Piazza Mercadante (adjacent to the homonymous square, on which stands a monument with the bust of the great musician and composer, a work of sculptor Zocchi).

PERSONALITA’ LEGATE AD ALTAMURA

SAVERIO MERCADANTE


SAVERIO MERCADANTE copia

Giuseppe Saverio Raffaele Mercadante è uno dei più importanti musicisti italiani dell’Ottocento. Nacque nel 1795 ad Altamura e sin dalla giovane età iniziò i suoi studi a Napoli. L’esordio avvenne nel 1818; venne, infatti, incaricato di scrivere dei balli per il Teatro San Carlo. Riscosse grande successo soprattutto in Spagna, Portogallo e Austria. Amico di Gioacchino Rossini, nel 1837 ottiene un grandissimo successo con Il Giuramento, uno dei suoi capolavori. Nel 1862 perde la vista. Muore nel 1870. La sua produzione operistica è molto ampia. Nel 1895, a cento anni dalla sua nascita, gli altamurani inaugurano un nuovo teatro a lui dedicato. Nel 2013, dopo anni di abbandono, il teatro Mercadante è tornato a risplendere grazie all’intervento della Teatro Mercadante srl che, dopo un certosino e impegnativo restauro, lo ha restituito alla città.

 

eng-flag-flat Giuseppe Saverio Raffaele Mercadante is one of the most important Italian composers of the nineteenth century. He was born in 1795 in Altamura and from an early age he began his studies in Naples. The debut took place in 1818; He was, in fact, commissioned to write the dances for the Teatro Saint Carlo. He met with great success, especially in Spain, Portugal and Austria. He became a close friend of Gioacchino Rossini, in 1837 He obtained a great success with The Oath, one of his masterpieces. In 1862 lost his eyesight. He died in 1870. His opera production is very wide. In 1895, one hundred years after his birth, the Altamura inaugurate a new theater dedicated to him. In 2013, after years of neglect, the Mercadante theater is back to shine forth thanks to the Teatro Mercadante Ltd., that after a painstaking and extensive restoration, has return it back to the town.

LUCA DE SAMUELE CAGNAZZI


LUCA DE SAMUELE CAGNAZZI _ ABMC

Storico, matematico, economista, scienziato, nato ad Altamura nel 1764, condusse i suoi studi prima presso l’Università degli studi della sua città natale, successivamente presso quella di Napoli, dove si laureò. Menzionato nel novero degli uomini altamurani più illustri, fu uno dei più forti enciclopedisti del suo tempo, ma anche lirico e metafisico, geologo ed archeologo, teologo e botanico, nonché creatore, in Italia, della moderna scienza statistica. Insegnò dapprima presso l’Università di Firenze, in un secondo momento (1806-1821) in quella di Napoli. Inventò il tonografo, strumento utilizzato per lo studio delle vibrazioni del suono, la cui copia è attualmente conservata presso l’Archivio Biblioteca Museo Civico di Altamura. Finito sotto processo, morì a Napoli il 26 settembre 1852. Una delle sue opere pubbliche più importanti fu Leges in Cattolica Ecclesia vigentes apto ordine digestae. All’arcidiacono Luca de Samuele Cagnazzi è intitolato il Liceo Classico. Lo splendido palazzo Cagnazzi, ubicato nei pressi della chiesa di San Nicola dei Greci, è oggi sede di una struttura alberghiera.

eng-flag-flat He was an historian, a mathematician, an economist, a scientist who was born in Altamura in 1764. He conducted his studies first at the University of his hometown, subsequently at that of Naples, where he graduated. He was mentioned on the list of the most illustrious men of Altamura and he was one of the strongest encyclopedists of his time, but also a lyrical poet and a metaphysician, a geologist and an archaeologist, a theologian and a botanist and a founder, in Italy, of the modern statistical science. He taught first at the University of Florence, at a later time (1806-1821) at the University of Naples. He invented the phonograph, an instrument used for the study of sound vibrations, a copy of which is currently preserved at the Archives Library City Museum of Altamura. Having undergone trial, he died in Naples on 26 September 1852. One of his most important public works was “Leges in Catholic Ecclesia vigentes apto order digestae”. The High School” Liceo Classico” is named after the Archdeacon Luca de Samuel Cagnazzi. The splendid Cagnazzi building, situated near the church of St. Nicholas of the Greeks, is now home to a hotel.

TOMMASO FIORE


Tommaso Fiore

Nato ad Altamura nel 1884, è stato uno dei più importanti meridionalisti italiani. Da strenuo socialista, si occupò costantemente della condizione dei braccianti del Mezzogiorno. Nel 1920 fu sindaco di Altamura e a causa del suo forte antifascismo, nel 1942, fu incarcerato. Amico e collaboratore di Pietro Nenni, Piero Gobetti e Carlo Rosselli, fu uno dei più stimati intellettuali del periodo. Si spense a Bari nel 1973. La sua casa natale è ubicata in claustro Cinfio.

 

eng-flag-flat Born in Altamura in 1884, He was one of the most important figures of Southern Italy. As a strenuous socialist, he took consistently care of the condition of the laborers of the Southern people. In 1920 he was elected mayor of Altamura and because of his strong anti-fascism campaign he was jailed in 1942. Friend and collaborator of Pietro Nenni, Piero Gobetti and Carlo Rosselli, He was one of the most respected intellectuals of the period. He died in Bari in 1973. His birthplace is located in the cloister Cinfio.

 

 

 

RAFFAELE E TINA LAUDATI

Raffaele e Tina LaudatiRispettivamente padre (Napoli, 1864-1941) e figlia (Altamura, 1910-2000), rappresentano due dei più illustri pittori nel panorama artistico nazionale ed internazionale. Raffaele, discendente da un’antica famiglia nobile di Altamura, tornò nella città dei suoi avi all’età di 14 anni, e successivamente, alla morte del padre, si trasferì a Napoli per completare gli studi, manifestando da subito grande passione per la pittura. Cominciò con il disegno, trasferitosi a Parigi, esercitando il suo estro nella caricatura; collaborò, infatti, con “La caricatura” e il “Charivari”. Risedette a Londra per una paio d’anni, ma rientrò in Italia dove studiò pittura col Morelli e fu iniziato al divisionismo da Previati e Segantini. Considerato uno dei più importanti pittori pugliesi tra XIX e XX secolo, è ricordato come maestro indiscusso della rappresentazione della luce. Fu autore di numerose opere: I derelitti, Donna che si sveste, Autoritratto (1926), Le maquis de vieux Montmartre (1928). Tina Laudati, guidata nella sua formazione pittorica in primis dal padre Raffaele, e dalla cultura della metropoli parigina, presso cui studiò, aderì all’impressionismo che si accentuò notevolmente al suo ritorno ad Altamura, in seguito al contatto col mondo popolare pugliese. L’artista ha rappresentato la realtà altamurana, sintetizzando una grande varietà di soggetti tratti dal vero. Il suo trasferimento a Napoli segnò l’abbandono dell’estetica impressionista per una maggiore attenzione alla grafica. Nel 1975, col suo definitivo rientro nella città natale, si dedicò alle nature morte e ai paesaggi murgiani, opere in cui è ancora notevole la volontà di rappresentare la luce. Tra le opere: la madre e il fanciullo (1938), attesa (1987), ritratto di donna con cappello, veduta cittadina, autoritratto. Dopo la prima esposizione delle tele di Raffaele e Tina Laudati nel 2009, presso il Palazzo di città, l’allestimento definitivo delle stesse tele è ora presente presso la pinacoteca dell’Archivio Biblioteca Museo Civico.

eng-flag-flat Respectively father (Naples 1864-1941) and his daughter (Altamura 1910-2000) represent two of the most distinguished painters in the artistic panorama of their time, in Italy and abroad. Raffaele, a descendant of an old noble family in Altamura, returned to the city of his ancestors at the age of 14 and later, after his father’s death he moved to Naples in order to complete his studies, showing from the beginning great passion for painting. He began with drawing and soon moved to Paris, exercising his talent in caricature, infact he started a collaboration with “La caricatura” and “Charivari”. For a couple of years he resided in London, but soon decided to return to Italy where he studied painting with Morelli and was initiated to pointillism by Previati and Segantini. He is commonly considered one of the most important painters of Apulia of the nineteenth and twentieth century and is remembered as the undisputed master of the representation of light. Among his works we can find, for example: The derelicts, the woman undressing, the self-portrait (1926), Le Maquis de vieux Montmartre (1928). His daughter Tina was influenced by the works of her father as well as by the culture and the cosmopolitan life of Paris, where she studied. She embraced impressionism, a love that even deepened upon her return to Altamura by coming in contact with the popular culture of Apulia. The artist has represented the reality of Altamura, by synthesizing a wide variety of subjects drawn from real life.  With her relocation to Naples she experienced the transition from the early impressionistic aesthetics to a style which saw her givig more attention to graphics. In 1975, with her final return to her native town, she devoted herself to paintings of still life and landscapes of the Murgia, works where it is still remarkable the willingness to represent light. Among her works: The mother and the child (1938), The waiting (1987), A portrait of a woman with a hat, the cityscape and the self-portrait. After a first exhibition of paintings by Rafaele and Tina Laudati in 2009, at the town hall, the definitive place for them is now at the Gallery of the Archive Library Museum of Altamura.